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‘Eaters’ – gli zombie made in Italy

Tempo di lettura: 6 minuti
Eaters
Di seguito un’intervista da me realizzata a Luca Boni e Marco Ristori (nella foto qui sopra in dolce compagnia), creatori della EXTREME VIDEO e soprattutto creatori di ‘Eaters’, zombie movie italiano. In bocca al lupo ragazzi, e grazie della disponibilità. Questa intervista è uscita sul Living Force Magazine n°30.

Parlando di ‘zombi’, è impossibile non nominare George A. Romero. Cosa pensate dell’evoluzione che i suoi film passati e presenti stanno seguendo?
Se da un lato consideriamo Romero come uno dei più importanti e fondamentali autori del cinema, creatore di pellicola storiche, dall’altro non possiamo non notare l’abbassamento del livello delle sue ultime produzioni come Diary of the Dead e Survival of the Dead. Specialmente quest’ultimo – che abbiamo visto in anteprima dal Sitges Film festival 2009 – ci ha lasciati alquanto perplessi; questo non toglie che Romero sia per noi un autentico mito.
Nel vostro background ‘formativo-zombi’, che ruolo rivestono, se lo rivestono, i recenti videogiochi a tema non-morti e, ovviamente senza voler fare un parallelismo con i videogame, i film anni settanta-ottanta italiani a tema?
E’ impossibile non vedere in Eaters dei rimandi al mondo dei videogames. Siamo fans di giochi come Left 4 Dead ed ovviamente Resident Evil ed il nostro stile ne risente; non dimentichiamo poi che veniamo dal mondo dei videoclip quindi prediligiamo il ritmo più incalzante tipico dei videogames. Per quanto riguarda invece rimandi al genere italiano, possiamo dire che in Eaters non ce ne sono. Conosciamo a fondo il cinema di genere nostrano di quel periodo, ma crediamo che sia importante andare avanti senza fossilizzarsi su stili ormai passati.
Strettamente collegata alla domanda precedente vorremmo una vostra opinione sul panorama italiano horror degli ultimi anni. E’ facile fare horror in Italia?
Molto difficile. E’ difficile trovare soldi, è difficile trovare storie interessanti, è difficile scrollarsi appunto di dosso la tradizione. Fortunatamente ci sono eccezioni che confermano la regola come l’ottimo At the end of the day di Cosimo Alemà, un thriller/horror efficace e splendidamente realizzato. Per il resto il panorama è piuttosto scarno ed i prodotti che escono non sono particolarmente interessanti.
Recentemente sono usciti registi europei che hanno trattato l’horror in modo molto più maturo di quanto faccia Hollywood. Balaguerò, Aja, Bayona, Marshall, Laugier.
Cosa ne pensate di questo nuovo horror europeo?
Lo adoriamo. I registi europei hanno spesso una maggiore sensibilità e una maggior voglia di rischiare rispetto ai registi statunitensi ai quali spesso vengono  tarpate le ali dalle grandi produzioni. Non per nulla il nostro mentore è Uwe Boll…tedesco impiantato in Canada e forte sostenitore del cinema indipendente.
Avete avuto contatti con Dario Argento che, nel 1978, era stato coinvolto a più livelli con ‘Zombi’ di Romero?
No.
Veniamo a Eaters. Qual’è l’idea di base del film, e che gestazione ha avuto prima di divenire uno script, e poi un film?
Eaters è uno zombie movie molto classico ad ha l’impostazione di un road movie. Volevamo innanzitutto fare un film divertente e godibile, senza prenderci troppo sul serio e senza la volontà di ricercare chissà quale originalità. La gestazione è durata circa 3 anni prima che riuscissimo a mettere su il gruppo col quale poi abbiamo prodotto il film. Sono stati tre anni abbastanza duri fatti di rifiuti e porte in faccia, ma alla fine ce l’abbiamo fatta e questo è quello che più conta. E’ tremendamente difficile fare un film del genere senza soldi, ma la mancanza di risorse fa sì che si usi l’ingegno per risolvere problemi e situazioni. Ecco, se dovessimo paragonare il nostro modus operandi a quello di un autore italiano, questo sarebbe il grandissimo Mario Bava.
Quali sono state le difficoltà maggiori, sia in fase di script che in fase di realizzazione, che avete incontrato?
Il un film low budget tutto è difficile, dalla pre alla post produzione. Durante le riprese non abbiamo avuto particolari problemi. Ce ne sono stati molti invece in fase di pre-produzione e post-produzione anche perchè eravamo solo in due a gestire tutto. In un film del genere la pre-produzione e l’organizzazione sono elementi fondamentali per la riuscita del progetto; tutto deve essere pensato e preparato nel dettaglio altrimenti sul set sorgono problemi di ogni tipo. Il lavoro di post-produzione è stato immenso dal momento che Eaters ha una enorme quantità di effetti visivi ed di innesti in CGI. La CGI è indispensabile per un film post-apocalittico fatto con due soldi!
Come ha reagito il mercato italiano all’idea del vostro prodotto? E, per contro, come siete entrati in contatto con Uwe Boll?
L’ Italia non ha avuto nessuna reazione, ma ne eravamo ben consapevoli fin dall’inizio. Boll invece si è dimostrato subito interessato al progetto e lo ha seguito sin dagli albori. Eaters è adesso nel catalogo della Boll World Sales e siamo rappresentati dalla Event Film, una società appunto di Uwe Boll. Boll è una persona molto attenta alle realtà indipendenti ed è un uomo con un grande senso degli affari. Siamo stati fortunati ad incontrarlo.
Senza rivelare troppo della trama, dal trailer si capisce che ci sono sviluppi inediti sugli zombi: la capacità di parlare, si accenna anche alla loro capacità di riprodursi.
Queste innovazioni, sono alla base del filone narrativo del film?
Esattamente. E’ proprio questo l’aspetto innovativo che abbiamo inserito nel nostro film che, come dicevamo, ha un’impostazione della storia comunque molto classica. Il merito va anche al nostro co-sceneggiatore Germano Tarricone che ha contribuito attivamente alla scrittura della sceneggiatura. E’ difficile trovare un elemento orignale quando si parla di zombi…!
A livello di appassionati horror come possiamo essere noi di Yavin 4, avete trovate interesse per il vostro progetto? Noi crediamo che sia anche grazie a ‘pionieri’ come voi che l’horror possa tornare a rivestire un ruolo importate nel cinema italiano. Avete quindi avuto buone risposte dalla ‘base’ di appassionati?
Fuori dall’Italia c’è molto interesse per il nostro film e ne siamo molto contenti. festival, siti e riviste specializzate si stanno interessando sempre di più grazie anche al lovoro promozionale della Event Film. Molti sono i paesi che hanno già acquistato i diritti e speriamo che se ne aggiungano altri nei mesi a venire. Eaters è proprio un film di nicchia per appassionati del genere e speriamo di non deludere le aspettative.
E qui di seguito, ecco il trailer:

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