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[Recensioni Film] – ‘Rare Exports Inc.’ – tre storie di Natale

Tempo di lettura: 4 minuti

Rare Exports Inc. – 2003 – voto: ★★★★½
Avere un’idea geniale non è facile. Avere un’idea geniale e riuscire a condensarla in sette minuti è ancora più difficile. Fare in modo che questi sette minuti siano ancora più brillanti dell’idea stessa ha quasi del miracoloso.
Eppure è quello che sono riusciti fare i fratelli finlandesi Jelmari e Juuso Helander con il corto Rare Exports Inc. Presentato in chiave documentaristica sugli impavidi e coraggiosi uomini della Lapponia, il corto ci racconta di come tre di loro vadano a caccia di Babbo Natale. Anzi, dei babbi natale, uomini allo stato primordiale, nudi, di pel canuto, che vagano selvaggi per le desolate steppe lapponi. La cattura a suon di proiettili narcotici è cruda come solo un vero e proprio safari sa essere e da lì in avanti entriamo nel puro genio.
La chiave di lettura è squisitamente ironica e il taglio documentaristico rende ancora più godibile l’intero corto. Prodotto dalla Woodpecker Film è il primo tassello di quella che diventerà una vera e propria trilogia ‘Rare Exports’.
Qui sotto trovate il corto!

The Official Rare Exports Inc. Safety Instructions – 2005 voto: ★★★★☆
Sono passati due anni da quando gli intrepidi cacciatori lapponi hanno catturato la preda più ambita: il Babbo Natale allo stato brado. Sono passati due anni da quando l’addestramento in cattività dei selvaggi e terribili vecchi ha dato i suoi frutti divenendo una realtà.
I fratelli Helander però ancora frecce al loro arco e decidono di scoccarne qualcuna confezionando questo secondo corto di dieci minuti. Lo stile è sempre quello documentaristico del primo ‘Rare Export’ e ai tre esperti cacciatori lapponi si aggiungono le istruzioni per l’uso dei babbi natale e gli effetti collaterali di uno scorretto utilizzo dell’anziano più amato al mondo. Il tutto condito con l’epico momento famigliare nel quale un ragazzino diventa uomo seguendo le orme del padre.
Pur cavalcando la geniale idea del primo Rare Exports Inc., questo secondo corto riesce a mantenere una sua fresca originalità aggiungendo un tassello al mondo Rare Exports. E se è vero che due indizi fanno una prova, è altrettanto vero che due corti fanno un film.
Qui di seguito trovate il corto.

Trasporto Eccezionale – Un racconto di Natale (2010) – Voto: ★★★★☆
“Il vero Babbo Natale era diverso. Quello della Coca Cola è una truffa”
25 dicembre 2010: il cammino iniziato sette anni prima dai fratelli Helander raggiunge quello che è il suo naturale punto di arrivo. Dopo due corti di grande successo connotati da un guizzo creativo fuori da comune il produttore Petri Jokiranta decide di fare il grande passo: Rare Exports è pronto a diventare un film (sfruttando in parte lo stesso cast dei corti).
Nel cuore della Lapponia, sul monte Korvatunturi, la ambigua Subzero Inc. è impegnata in complessi scavi sulle tracce di una misteriosa leggenda ed è proprio durante le trivellazioni che i tecnici fanno una strana scoperta: sotto la roccia carotano una sezione di segatura profonda venti metri. E poi, all’improvviso, ghiaccio.
Ghiaccio. Spedizione in un posto sperduto. Uno strano ritrovamento e un’ancora più inquietante moria di renne sventrate da una forza occulta. Che l’immaginario di Jelmari Helander flirti con ‘La Cosa’ è certo ma lo fa in modo elegante, citando senza mai copiare.
La prima parte della pellicola orbita intorno alla rivisitazione in chiave nordica del mito di Babbo Natale e lo fa attraverso gli occhi del piccolo Pietari: è lui a scoprire la vera natura del candido vecchio. Come accadrà nel film ‘Clown’ di Jon Watts la realtà dietro la maschera è tutto meno che confortevole: Babbo Natale è un demone antico che non premia i bambini buoni, ma rapisce e uccide i bambini cattivi.
La seconda parte del film è tutta incentrata nel confronto-scontro tra il piccolo ed eroico Pietari, unico ad aver capito la realtà delle cose, e la nemesi demoniaca risvegliata dalla Subzero.
Le suggestioni visive che il regista confeziona sono vincenti a partire dal massacro delle renne, passando per il ritrovamento del primo aiutante di Babbo Natale, continuando verso l’orda zombesca dei neo-elfi a caccia di bambini e concludendosi con l’enorme demone imprigionato nel ghiaccio. Anche in questo i fratelli Helander dimostrano una freschezza tutta da premiare: sarebbe stato facile accontentarsi dell’idea di fondo radicata nel DNA di Rare Exports, ma così non è. Piccole e grandi trovate si susseguono amalgamando tra loro le idee alla base dei due corti e aggiungendo novità che si integrano alla perfezione: le Safety Instructions del secondo episodio, per esempio, diventano i dettami della Subzero.
Insomma la Finlandia dimostra di saper interpretare, dissacrare e reinventare un mito sul quale, in apparenza, non c’era più niente da dire. Contaminando il Natale ma riuscendo comunque a mantenerlo puro nel suo spirito più primordiale.

Questo articolo è stato pubblicato su Nocturno Cinema

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