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Recensioni Film – ‘The Avengers’ di Joss Whedon

Tempo di lettura: 4 minuti

Già dalle prime righe di questa recensione metto in chiaro una cosa fondamentale per chi, come me, aspettava con ansia il film: il valore complessivo di ‘The Avengers’ giustifica ampiamente la resa altalenante dei film precursori questa pellicola globale. Era un sospetto legittimo che la Marvel avesse perso uno smalto comunque intermittente, soprattutto dopo aver visto Iron Man 2 ed essersi un po’ rammaricati della brillantezza opaca di Thor e Captain America. L’estasi creativa del primo Iron Man sembrava essere stato più un incidente di percorso che un nuovo modo di intendere le pellicole super-eroiche della Marvel. Eppure, dopo l’ufficializzazione del progetto ‘Vendicatori’, mi è parso che la produzione abbia deciso di procedere con il freno a mano tirato in modo da mantenere le aspettative alte per il blockbuster corale ma da non doverlo confrontare con pellicole troppo perfette.
Suggestione o meno che sia, dopo aver visto ‘The Avengers’, mi sono convinto si sia trattato di una scelta ragionata più che di una mancanza di capacità: perchè qui la capacità la vediamo eccome.
Due erano i pericoli principali a cui Joss Whedon andava incontro: il primo era dover gestire un cast così disomogeneo per carisma e peso del dualismo attore/personaggio. Il secondo era il confronto con il monolito fumettistico dei Vendicatori. Ebbene entrambi i pericoli sono stati affrontati con le idee molto chiare e se, soprattutto nel primo caso, qualche sbavatura è stata commessa, nel secondo invece l’interpretazione di Whedon (pare molto supportata dalle menti Marvel) dà il meglio di se. Andiamo con ordine: Tony Stark / Robert Downey Junior buca lo schermo e questo lo si sapeva. Il timore più grande era che bucasse troppo lo schermo, giganteggiando con il suo eloquio e le sue battute sarcastiche su tutti gli altri, Loki compreso. Ecco, questo è il peccato più grande di cui Whedon si macchia perchè in effetti, Stark è troppo Downey. In realtà funziona, fa ridere, si parteggia per lui ed è l’anima della festa ma soprattutto nei confronti verbali con Loki esce troppo vincitore: diamine, è il Dio dell’Inganno e sia nei fumetti che dalle abili mani del mostro sacro di Neil Gaiman è sempre stato trattato con molto riguardo.
Per quanto riguarda gli altri, invece, tutto funziona molto meglio. Menzione d’onore, e causa di una piacevolissima sorpresa, Mark Ruffalo, che ha approcciato a Hulk con la serena umiltà dalla quale sia Ed Norton che Eric Bana non erano stati benedetti. Il suo gigante verde è convincente così come lo è il suo Bruce Banner anche se pare essere in grado di tenerlo sotto controllo: ma sono passati anni dalla sua mutazione perciò forse l’esilio indiano è servito.
Pericolo completamente scampato invece è il confronto con la serie a fumetti: qui le dinamiche del gruppo in azione sono perfette. Si capisce il vero ruolo di Captain America, che coordina e comanda, che sa come sfruttare meglio le doti dei suoi compagni e che si guadagna a pieno titolo il ruolo di condottiero di questo manipolo di super uomini. Il tandem di Thor e Hulk è stupendo e lo sfoggio dei talenti di ognuno fa rimpiangere non ci sia stata la stessa attenzione per alcune pellicole targate ‘X’ (se escludiamo First Class, che invece vola decisamente alto). I Villain (da Loki ai Chiaturi) non sono così convincenti ma ci sta ed è logico che la prima sfida per i neonati ‘Avengers’ sia di portata modesta. Insomma, io credo che la pellicola a meno di qualche ingenuità del tutto perdonabile, sia riuscita eccome. Funziona, mette in campo personaggi credibili e dinamiche divertenti e adrenaliniche. Promosso a pieni voti soprattutto perchè finalmente traccia a chiare linee il mondo dei Vendicatori con le sue logiche di potere e di comando, con il vero ruolo dello S.H.I.E.L.D. e con un bel personaggio come Nick Fury.
Tutto questo suggerisce però che la Marvel abbia trovato la sua dimensione in pellicole supereroiche a profilo decisamente più basso dei concorrenti: I Batman di Nolan, il V per Vendetta di James McTeigue e il Watchmen di Snyder sono a un livello superiore in quanto a tematiche e serietà.
Ciò non toglie che ‘The Avengers’ sia decisamente un film di cui si sentiva la mancanza e che fa ben sperare per il futuro dei supereroi.

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