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Recensioni Film – ‘The Horde’ di Yannick Dahan e Benjamin Rocher

Tempo di lettura: 3 minuti

The Horde

E alla fine anche la scuola horror francese (che negli ultimi anni ci aveva viziato con pellicole di tutto rispetto come Martyrs, Alta Tensione, Frontiers) fa rotta verso le perigliose acque dello zombi movie. Mentre George A. Romero annaspa un po’ con gli ultimi due capitoli della sua esalogia e mentre in Inghilterra spopola la serie tv Dead Set (di cui parleremo ancora in dettaglio), la Francia arruola due novelli registi per cimentarsi con uno dei non morti più gettonati: lo zombi. E lo fa con questo ‘The Horde’ (2009).

Dopo il remake de ‘L’Alba dei morti viventi‘ ad opera del talentuoso (ma allora un po’ acerbo) Zack Snyder le trame delle pellicole incentrate su zombie (o similari) si sono un po’ specializzate facendo un passo di lato rispetto ai grandi classici di romeriana memoria. Non diventa più tanto importante il perchè e il come degli zombi, ma si passa al contestualizzare ambienti sempre più circoscritti ed estremi (a volte con troppa fretta, non riuscendo per nulla a sospendere l’incredulità di chi guarda) per poi precipitarli nell’invasione dei morti viventi.

‘The Horde’ non fa eccezione. Qui un gruppo di poliziotti impegnati in una vendetta privata assaltano un palazzo nel quale si nasconde una banda di feroci spacciatori. Proprio quando le cose volgono al peggio per i tutori dell’ordine, ecco che l’epidemia di zombi esplode in modo furibondo, costringendo a un’alleanza improbabile criminali e sbirri. La trovata non è delle più geniali e la realizzazione, purtroppo, risente di questa sterilità creativa.
Le situazioni si susseguono in un alternarsi piuttosto vacuo di conflitti irrisolti all’interno dei due gruppi, incontri improbabili con stereotipi del cinema horror francese e una dose concentrata di slashing, arti volanti compresi. Lo zombi, che nel percorso romeriano aveva una sua logica sequenziale, e che in titoli meno profondi ma altrettanto riusciti come ‘28 giorni dopo‘ di Danny Boyle presentava comunque una genesi e una logica, qui è sgangherato catalizzatore di zoppicanti interazioni sociali.

Il finale, senza svelarlo, è esattamente quello che ci si aspetta e anche in questo, per l’appunto, non sorprende nemmeno un po’. Se l’ottica con la quale approcciare a ‘The Horde’ è quella di vedere un poco pretenzioso slasher movie con il quale farsi due risate, l’obbiettivo è centrato. Ma se devo scegliere, gli anni ottanta sono pieni di pellicole di questo tipo molto meglio riuscite.

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