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RL – ‘Notte Eterna’ di G. Del Toro e C. Hogan

Tempo di lettura: 3 minuti

E dopo un’attesa nemmeno troppo lunga, ecco finalmente il completamento della trilogia ‘Nocturna’ iniziata con il primo volume ‘La Progenie‘ (‘The Strain, 2009), continuata con ‘La Caduta’ (The Fall, 2010), che già avevo recensito, e infine conclusasi con questo ‘Notte Eterna. Avevamo lasciato il mondo in pessime mani: devastato da una grappolo di esplosioni nucleari, il cui effetto principale era stato quello di condannare la Terra alle tenebre persistenti (ceneri radioattive coprono il cielo per quasi la totalità del giorno), è divenuto l’ecosistema perfetto per il ‘Padrone’ e per la sua orda di vampiri.

Da qui ‘Notte Eterna’ riparte, o meglio, riparti a due anni nel futuro da ‘qui’. Il nuovo ordine del ‘Padrone’ ha preso il sopravvento (un po’ troppo in fretta, a essere sinceri), i vampiri dominano una società di umani alcuni dei quali a loro volta sono rinchiusi in campi di raccolta sangue. Per il resto un’efficace anestesia sociale perpetrata con la distruzione dei mezzi di informazione ma con il mantenimento di alcuni status quo, sembra aver stabilito un suo equilibrio accettato dalla maggior parte degli uomini.
Come dicevo da qui si parte. E il manipolo di umani conosciuto negli scorsi romanzi continua la sua lotta senza quartiere contro il Padrone per ridare alla razza umana la libertà.
Avevo concluso la scorsa recensione con un monito: i due autori si erano spinti decisamente molto in là nella loro visione apocalittica e mantenere una promessa così’ ambiziosa poteva essere difficile.
In effetti ‘Notte Eterna’, da un punto di vista qualitativo, fa qualche passo indietro. L’ambientazione ricorda ‘Daybreakers‘ (2009) e il fascino del personaggio di ‘Blade‘ (di cui Del Toro aveva diretto il secondo capitolo cinematografico ‘Blade II‘, 2002) si fa sentire eccome. Sia (e soprattutto) nella figura del Signor Quinlan, interessante personaggio ben costruito e ben sviluppato ma non così originale, sia nell’aspetto dei vampiri: pallidi, con un lungo pungiglione, glabri. Molto simili ai vampiri mangiavampiri del secondo Blade.
In ‘Notte Eterna’ il grande approccio scientifico utilizzato ne ‘La Progenie’ cede il passo a un misticismo molto forte. Angeli, predestinazione, prescelti e Apocalisse diventano, insieme ai personaggi, protagonisti assoluti creando, a mio avviso, troppa confusione. Potrebbe essere uno sviluppo naturale, nel mondo devastato dalle atomiche e dai vampiri, l’abbandono della scienza in favore della fede ma è così repentino, e soprattutto così slegato dai precedenti volumi che appare forzato (gli autori provano a richiamare la formazione scientifica dei personaggi con un’improvvisata autopsia, ma il tentativo è maldestro).
L’azione c’è, scorre fluida, e la curiosità di vedere come verranno sviluppati tutti i filoni narrativi è forte ma resta comunque un senso di fretta e di eccessiva sbrigatività. Insomma, l’impressione è che abbiano voluto mettere troppa carne al fuoco e che, giocoforza, alcuni aspetti ne siano risultati trascurati (tutto il tema della predestinazione, dell’intervento di Dio, del prescelto è piuttosto oscuro). Per esempio, il romanzo non è esente da una certa critica sociale ma si tratta sempre e comunque di tematiche abbozzate e poi lasciate senza seguito, come se ci fosse il timore di ‘politicizzare’ una storia nata con altri intenti.
Nell’economica dell’intera ‘Nocturna’, meglio del primo capitolo, peggio del secondo ma nel complesso un finale degno.
Peccato però, avrebbero potuto concluderlo con più originalità e coraggio.

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