Un film ambizioso, semplice e complesso al tempo stesso. Un film in cui l’essenza della vita è la lotta tra la follia e la normalità.
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Andy Muschietti ha fatto il film che voleva, ha rischiato e scelto la sua strada. Ma il film che voleva lui è lo stesso che volevo anche io?
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Dopo Hereditary Ari Aster dimostra di essere una perla rara nel panorama horror: Midsommar è un viaggio disturbante verso un luogo tanto luminoso quando oscuro.
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Cosa hanno in comune Spider Man e Chernobyl? Una cosa sola: la verità. La verità come arma o come obiettivo, una chimera dalla quale siamo sempre più lontani.
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Una leggenda dimenticata, l’avidità di un ragazzo, una strega e una profezia: l’India si tinge di horror in questo capolavoro dell’esordiente Rahi Anil Barve.
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Tra le pagine scanzonate di uno scontro tra mostri si possono decifrare oscure profezie e quella di Godzilla II è molto chiara: l’uomo si sta arrendendo.
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Le tragedie dei Sette Regni sono tutti originate dalle menzogne e l’assenza di memoria prerequisito di ogni bugia. Ecco perché il finale di stagione mi ha sorpreso.
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E’ privo di difetti? No. Nessun film lo è. Ma i difetti non cancellano le emozioni. E sì. Parlo di emozioni. Perché i fumetti, anche al cinema, questo possono e sanno fare: emozionare.
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Il breve ma intensissimo discorso di Samwell sugli Estranei è una potente allegoria sui ricordi, sulla memoria e sulla necessità di coltivare entrambi.
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Noi è un film complesso, con tanti livelli di lettura, ricco e citazionista. Peele era chiamato a compiere una grande prova: è quello che ha fatto con Noi.
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NightFlyers parla una lingua troppa antica per essere compresa a meno di non averne assimilato il vocabolario di base una manciata di decenni fa.
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Concludendo, è tutto da buttare? No. Il film si porta a casa una sufficienza piena ma poco di più.
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