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Tempo di lettura: 2 minuti

La Terra è pronta all’ultima, estrema difesa: in gioco c’è la sopravvivenza della razza umana.

 

Sinossi:
Il necronauta Micah Veidt, capitano della Speranza di Rea, è tornato dal suo lungo esilio per aiutare gli uomini a fronteggiare la micidiale stazione aliena.
Mentre la Terra cerca di organizzare le sue difese, Marte è impegnato nella riattivazione dell’Antenna e nella caccia ai misteriosi Isolazionisti. Questo fino a quando nei cieli del pianeta rosso non compare l’implacabile Missione.
La stazione aliena è pronta a sferrare il suo ultimo, micidiale colpo. Gli uomini dovranno lottare per la loro vita e per quella dell’intero sistema solare.

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Il mare intorno alla Piattaforma Norvegese brulicava di attività come non accadeva da molti decenni. L’enorme struttura costruita sulle isole Svalbard un tempo serviva da attracco per la grande Luce di Titano, ammiraglia di Saturno, ma da sessant’anni non era più stato necessario utilizzarla. Le astronavi della flotta terrestre erano piccole e maneggevoli, in grado di atterrare in qualunque aeroporto attrezzato e anche le più grandi navi marziane non superavano i quattrocento metri di lunghezza: una misura che i più attrezzati spazioporti terrestri potevano gestire in tutta tranquillità. La Piattaforma Norvegese con i suoi otto chilometri di lunghezza invece, era in grado di ospitare l’intera flotta marziana e anche qualche nave in più. Un monumento ai tempi antichi dei quali nessuno, fino a quel momento, aveva avuto nostalgia.
Al momento però la superficie ottagonale della Piattaforma era occupata dalla Speranza di Rea, la più grande nave che fosse mai entrata nell’atmosfera terrestre dai tempi della Corporazione, e dai due vascelli di Nuova Encelado: la Calipso e la Pandora. Tutte e tre insieme, inconfondibili nella loro discendenza titaniana, erano più imponenti delle flotte congiunte di Marte, Terra e Venere.

(estratto da ‘L’ultimo Necronauta‘ – L’episodio conclusivo della seconda stagione de I Necronauti)

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