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NATALIA THEODORIDOU

Tempo di lettura: 2 minuti
L’involo: una fiaba – Natalia Theodoridou

L’evoluzione è complessità? L’involuzione è semplificazione? Forse. O forse no.

Perché quando la terra viene colpita da un virus inarrestabile che involve tutti gli essere umani a volatili delle più svariate specie, quando le scuole diventano gabbie per rondini, quando la Grecia si trasforma in una landa diroccata dal virus, per Maria e per la figlia che porta in grembo c’è solo un modo per sopravvivere.
La favola. Una favola che Maria tesse e disfa, come una novella Penelope, in cerca dell’intreccio giusto, del giusto finale.
E allora l’involuzione non è più semplificazione, la favola non è più un modo per districare la complessità ma diventa l’unica via da percorrere per accettare l’epidemia, la perdita e per coltivare la speranza.
Natalia Theodoridou fa esattamente questo. Nel suo racconto lungo “L’involo: una fiaba” destruttura l’inaccettabile presente pandemico di Maria ricordandoci perché nelle favole è nascosta la chiave per decifrare una complessità altrimenti impossibile da spiegare.
E lo fa attraverso due (tre?) donne coraggiose, le loro perdite e le loro speranze offrendo anche una nuova coordinata per ciò che crediamo essere la libertà.

Lo puoi trovare qui:

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