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[Recensioni Film] – ‘The Witch’ di Robert Eggers

Tempo di lettura: 4 minuti

VOTO:★★★★☆
Il 18 agosto 2016, seppure con qualche mese di ritardo rispetto al resto del mondo, ha debuttato nelle sale italiane l’interessante horror storico ‘The Witch’ diretto dall’esordiente Robert Eggers, classe 1982. Un altro ottimo film diretto da un regista americano, una pellicola che sembra voler confermare la tendenza positiva degli horror oltreoceano di questi ultimi mesi, tendenza confermata anche dal recente ‘IT Follows‘. Se vi aspettate uno slasher vecchio stile o un moderno mokumentary, questo film non fa per voi. Ma se vi interessa esplorare le potenzialità dell’horror, ‘The Witch’ è la pellicola giusta.
‘The Witch’ è ambientato in una comunità puritana nel New England, nei primi anni del 1600. Agli appassionati di stregoneria (o della serie televisiva ‘Salem‘) dovrebbe già essere suonato un fortissimo campanello in testa. New England. 1600. Puritani. Tre ingredienti che mischiati insieme restituiscono tre parole fiammeggianti: Streghe di Salem.
E’ proprio dalla comunità puritana che William (Ralph Ineson) e la sua famiglia vengono cacciati: William è infatti troppo estremo nell’interpretazione della parola di Dio e la comunità non può accettare che la sua visione sia in perenne scontro con i capi spirituali della colonia. Perciò il predicatore, la moglie Katherine (Kate Dickie) e i quattro figli partono alla ricerca di una nuova terra. Si stabiliscono a un giorno di viaggio dalla colonia, in un appezzamento di terra che confina con un bosco spettrale e qui costruiscono una nuova fattoria.
Le cose sembrano andare per il meglio fino a quando il piccolo Samuel, ultimo nato della famiglia e affidato per qualche ora alla sorella maggiore Thomasin (una bravissima Anya Taylor-Joy), sparisce misteriosamente rapito da una forza oscura che proviene dal bosco. Questa tragedia manda in pezzi l’intera famiglia: Katherine non riesce a perdonare la figlia, i gemelli Mercy e Jonas raccontano di saper parlare con il capro nero Black Phillip ed esasperano Thomasin. In tutto questo il giovane Caleb inizia a notare la femminilità della sorella Thomasin sentendosi al tempo stesso attratto e in colpa, vittima dell’integralismo religioso al quale è stato educato.
La sparizione di Caleb e il suo incontro con la strega del bosco e le reciproche accuse di stregoneria tra Thomasin e i gemelli manderanno in frantumi il precario equilibrio che ancora teneva insieme la famiglia.
‘The Witch’ è un film coraggioso. Eggers non frena la mano e già nei primi minuti di pellicola ci mostra un rituale crudo e sanguinoso: se si vuole raccontare la stregoneria, non ha senso farlo imponendosi i limiti di un politcally correct emotivo che toglierebbe carattere alla storia. In più, come per fortuna accade sempre più spesso, viene usato il pretesto dell’horror, di una pellicola di genere, per raccontare un’altra storia. Il puritanesimo che infesta ogni secondo del film è angosciante sia per la famiglia di William che per noi e diventa conseguenza naturale di questa ossessione la ricerca di un colpevole tra le mura di casa, anche quando la forza oscura arriva dall’esterno.
I conflitti, le vessazioni, l’ostinarsi a fornire sempre le stesse risposte integraliste ai quesiti sulla vita e sulla morte anche quando un’amorevole bugia sarebbe la scelta migliore. Tutte cose che innescano una disastrosa reazione a catena il cui esito non può che essere l’apripista al delirio che, nel 1692, flagellerà Salem e i suoi abitanti.
Eggers si impegna in un lodevole lavoro di ricerca storica. Attingendo alle fondi dell’epoca riesce e innestare nel film spezzoni originali di dialoghi tratti dalle decine di processi per stregoneria celebrati dai puritani in quello che potremmo considerare un medioevo localizzato made in America. Lo fa riproducendo nel microcosmo della famiglia le stesse dinamiche di esaltazione religiosa e di terrore che colpiranno, anni dopo, il New England portando allo storico processo alle streghe di Salem.
Al netto di giudizi morali, ‘The Witch’ resta un intelligente spaccato di quello che ogni integralismo può causare (passato, presente e futuro): non è importante che le streghe esistano o meno, e in ‘The Witch’ esistono eccome, ma è fondamentale capire come la malvagità delle spose del diavolo può aggrapparsi a ogni forma di indiscriminato estremismo.
Un tema di certo complesso che solo grazie alla modernità dell’horror può essere affrontato senza manicheismi, preconcetti o prese di posizione stucchevoli.
Robert Eggers per questo suo esordio coraggioso e intelligente merita di essere seguito.
di Maico Morellini

Dove si parla di stegoneria:
– Salem – Serie TV – Stagione II
– Salem – Serie TV – Stagione I

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